Il Pino Loricato

Botanicamente Pinus Leucodermis, così denominato per la sua corteccia fessurata in grandi placche grigio-cenere a mò dicorazza (la lorica), trova il suo omologo solamente nella penisola balcanica.
Albero robusto, alto fino a raggiungere i 30 metri – quota media di vegetazione intorno ai 1400/1500 metri di altitudine negli esemplari più giovani dalle chiome piramidali decisamente verdi, assume, allorquando soccombe, stretto nella lotta contro il tempo e vinto dalle inclemenze del vento gelido e del freddo aspro del Pollino, un ossificato pallore del legno che, perduta la scura corteggia, si erge scheletricamente, ripiegato nei rami in direzione dei venti più imponenti. Straordinario spettacolo della natura, il Pino Loricato assurge meritatamente a simbolo del Parco Nazionale del Pollino.

Parco Nazionale del Pollino

Con i suoi 200.000 ettari dislocati tra la Calabria e la Basilicata è l’area protetta più grande d’Italia.
Il Massiccio del Pollino (Mt. 2248), con Serra Dolcedorme (mt. 2267), Serra del Prete (mt. 2181), Serra Crispo (mt. 2053) e la Manfriana (mt. 1987), compendia il sistema roccioso preminente che, snodandosi, con le montagne dell’Orsomarso, Cozzo del Pellegrino (mt. 1987), la Mula (mt.1935) e la Montea (mt.1825), rappresenta l’evento naturalistico più significativo dell’Appennino Meridionale.